IL MATTINO

     26 settembre 1974 www.ciroridolfini.it

 

ALLA RASSEGNA DEL CINEMA CANADESE
INTERVISTA A GIAN LUIGI RONDI CHE PRECISA

Sono «incontri» culturali

Replicando ad alcuni rilievi, che hanno comportato la risposta dei canadesi,

il direttore della rassegna ribadisce che la formula è improntata al rigore della

ricerca verso cinematografie poco note

SORRENTO, 25 sett.

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 Si vuole che a Sorrento resti il prestigio di questa rassegna ormai collaudata nel tempo, con un carattere nettamente staccato dalla pletora di festivalini che mai come in questo periodo di austerità sono cresciuti e si sono moltiplicati? Allora bisogna accettare la formula, proposta da chi ne ha la responsabilità e se ne accolla l’onere.
     Vogliamo conoscere i film altrui che altrimenti non avremmo nessuna possibilità di vedere? E allora noi italiani, così avanti nel campo della produzione cinematografica, imitiamo quelli che ci ammirano, come questi canadesi tanto onesti e desiderosi di sapere, da affrontare un incontro con Pasolini cominciando con la domanda:  «Il suo film non lo abbiamo capito: ce lo spiega?», tanto interessati anche alle manifestazioni collaterali da fare ogni possibile sforzo per comprendere un delizioso spettacolo a base di poesie e canzoni di Salvatore Di Giacomo (non ho spazio per dirne oggi, ma ne parlerò in seguito), spettacolo del quale grazie alla loro attenzione sono riusciti a captare l’atmosfera. Come ho potuto constatare parlando all’uscita con alcuni di loro.
     Hanno commentato:  «Canzoni tanto belle, e mimica degli attori tanto espressiva, da far capire tutto anche senza l’aiuto delle parole …».
     Hanno capito veramente . Non solo il succo dello spettacolo, ma il vero significato di questi «incontri» ai quali Sorrento offre una cornice tanto bella ed amichevole

[...]

 

Etta Comito