LA STORIA, UN PAPA, UN POETA

Prefazione di Silvio Mastrocola

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Una poesia che si fa luce con forza e passione sulla lastra di ghiaccio e titanio della coscienza comune del nostro tempo. Graffiante e pur suadente, irata ma ancora disponibile al perdono la voce del poeta si distende come una carezza pacata e pur urgente sul nostro destino. Un gigante della storia recente si legge nella filigrana assai fina dell’ordito narrativo. Erompe da ogni parte un empito di festa che vuole divenire un segno di riconoscimento e di identità globale. Nell’infernale rissa cristiana e islamica che dietro il paravento della religione nasconde l’eterna lotta per l’imperium totale, un uomo vestito di bianco, venuto dall’Est tormentato e nostalgico di un’Europa dimenticata ma non doma, s’innalza e si frappone alla violenza della storia che è “il divenire scottante/nei veleni del noi/ma anche dell’io”.
Karol Wojtyla affronta allora la battaglia eterna dell’umanesimo che da sempre vede Roma e la sua Chiesa aggredita e circondata da forze molteplici che intendono schiacciarla, finirla, privarla del suo carisma che è frutto, come dice Dante, della storia epifania di Dio “vedi quante virtù l’ha fatta degna di riverenza”. Questo grande e santo atleta della fede cattolica è da Ciro Ridolfini colto proprio nel suo essere viandante di perdono e di carità che ha costruito la grande isola sulla quale chi vuole può trovare conforto “noi/sulla terra/poco ci amiamo/e tu sei il filo/della nostra speranza/papa magnifico/generoso/santo”.


Straordinario questo “filo della speranza” intercettato dallo scultore Giancarlo Guarino e posto in evidenza nel disegno “Finestra del papa” a corredo della copertina del libro. Un volume sicuramente da regalarsi e da regalare in ragione di una domanda di spiritualità che, come autorevolmente asserisce Mario Luzi, “nella sazietà delle ideologie e della tecnologia si fa sempre più urgente al di là di noi”.

Silvio Mastrocola

Napoli - Sett. 2005