CRONACHE DI NAPOLI

     25 maggio 2004 www.ciroridolfini.it

 

Ciro Ridolfini con "Monito" nell'antologia voluta dall'Onu e dall'Unesco

Il libro che fu donato al Sommo Pontefice

 

di Stefania Lamberti


NAPOLI - Un libro tra le mani del Sommo Pontefice e offerto in dono al Senato della Repubblica.
Si tratta di una preziosa Antologia, dal titolo "Libertà, identità, schiavitù-riflessioni di poeti e scrittori europei". Il volume, realizzato in stesura pergamenata e con incisioni in oro, contiene infatti 73 composizioni in prosa ed in versi realizzate da alcuni fra i maggiori scrittori europei. A rappresentare l'Italia ed in particolar modo Napoli, sua città d'origine, è stato chiamato il poeta-attore Ciro Ridolfini.
Il pregiato volume nasce dalla precisa volontà dell'Onu che ogni anno propone un tema di riflessione sulle principali. tematiche del nostro tempo per dare voce ai più rappresentativi autori chiamati da tutta l'Europa. L'argomento di quest' anno è "La nuova schiavitù", considerata rispetto alle sue notevoli implicazioni psicologiche e sociali. Il libro dunque è stato presentato di recente nel corso dell' ultima Giornata Mondiale del Libro e del Diritto d'Autore organizzata come di consueto dall'Unesco, alla quale hanno preso parte gli autori scelti per la pregiata Antologia. Tra questi ovviamente il partenopeo Ciro Ridolfini.

   

 

 

L'evento è stato ospitato nel prestigioso Museo Canonica, mirabile esempio di Casa-Cultura, annoverabile tra le sedi prestigiose di Villa Borghese. Il Museo fu la dimora dello scultore Pietro Canonica (1896-1959), artista noto delle grandi corti europee. E proprio la cultura europea ha trovato spazio all'interno di questa location.
La poesia di Ciro Ridolfini inserita nel volume è "Monito", un inno alla pace, alla lucida forza della ragione, un componimento di vivace forza ritmica, fortemente evocativo. Ridolfini dunque è riuscito, ancora una volta in questo splendido componimento, a dipingere con le sole parole una suggestiva guache dai toni vivaci. Il ritmo sostenuto amplifica il senso di questa poesia che raccoglie in sè tutto il dolore della schiavitù ed invoca a gran voce l'ausilio della ragione, strumento dell'uomo per sconfiggere il tiranno. Ed il tiranno in quest'epoca difficile, fatta di guerra e violenza, può essere anche il dio denaro, l'amore per gli aspetti più vacui e futili dell'esistenza umana.